Landwasser viaduct

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Il diorama in scala N (1:160) è il famosissimo Landwasser viaduct delle ferrovie retiche, l’opera ferroviaria più fotografata al mondo, almeno così dicono.

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Dedico questa realizzazione ai due ragazzi di RhB e Timelinefilm che si sono fatti a piedi tutte le 10 tappe della Via Albula-Bernina per 130 km con una steadycam: una impresa pazzesca!

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Modellazione

Il modello 3D è stato realizzato con Google SketchUp in scala al vero a partire dai disegni quotati in scala 1:100 e 1:200 fornitimi dall’Ufficio Tecnico delle Ferrovie Retiche.

Quando ho ricevuto i disegni e ho aperto la busta con una certa apprensione e ho buttato lo sguardo in basso a destra e ho visto la scritta “Chur Marz 1901” ho provato una sincera emozione e ho rivolto un reverente pensiero al progettista e agli uomini che hanno realizzato questa fantastica e ardita opera.

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Scaling del modello in scala 1:160 (quote in mm)

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Esplosione del modello in elementi bidimensionali e stampa in scala 1:160 su fogli in formato UNI A0.

landwasser_2_mm_facce landwasser_2_mm_facce_pileMorfologia del terreno

Per realizzare al meglio e in maniera credibile dal punto di vista geomorfologico la falesia dove si ‘infila’ il viadotto, l’ufficio cartografico svizzero vende quadri di modelli digitali del terreno con punti quotati ordinati su una griglia di 2×2 metri.

L’idea suggestiva sarebbe quella di costruire il modello digitale del terreno della zona in scala 1:160 per poi suddividerlo in 9 sub-modelli del terreno e poi assemblarli.

Prima di procedere ho fatto alcune prove e studi: ho scaricato i dati plano-altimetrici gratuiti della porzione di territorio in questone  del modello del terreno globale ASTER. Hanno una precisione non elevata perchè i punti XYZ stanno su una griglia di circa 60 metri ma tant’è. Potrebbero essere sufficienti per il versante in sinistra ma per quello di destra no.

Comunque intanto ho elaborato le curve di livello ogni 5 metri: produrrò una plottata in scala 1:160 su un foglio UNI A0 che mi servirà di riferimento per tagliare le sagome.

Ecco qui alcune immagini ottenute sovrapponendo i risultati degli studi su GoogleEarth.

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Costruzione del modello

Ho costruito un telaio con sette pilastri in massello di faggio 20×20 mm, un top e una base di  multistrato 6 mm.

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Dopo aver ritagliato il cartoncino spessore 1.5mm, inzio il lavoro di assemblaggio delle parti:

prima le arcate

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poi le pile

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Di fondamentale importanza è il posizionammanto del foro nella la base della pila necessario per far passare il pilastro del telaio al fine di assicurare la ortogonalità della pila medesima. Si deve tener conto, infatti, delle diverse inclinazioni delle facce della pila; piu’ accentuala e maggiormente disassata rispetto all’asse vericale, la faccia esterna; meno inclinata (quasi vericale) e con minor scostamento rispetto alla verticale, la faccia interna.

Queste diversi assetti geometrici delle pile sono necessarri per contrastare la forza centrifuga indotta dal convoglio che transita sul viadotto nonostante il raggio di curvatura abbastanza ampio (100 metri equivalenti a 625 mm nella scala 1:160).

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poi inizio a posizionare le pile

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poi do una prima mano di stucco al tutto, monto il top, un binario flessibile e finalmente posso vedere un treno sopra;

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Infine, ho modellato un po’ di carta da pacchi per simulare i due versanti e ho montato il Glacier Express di KATO e ….. iniziamo ad esserci!

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Documenti

Ho visitato il tratto dell’Albula fra Preda e Bergun nel 2013 ma non ho mai preso contatto con l’area del Landwasser.

Ho preso un “sacco” di documentrazione di vario tipo per renderemi conto della situazione anche se, ovviamente, nulla puo’ essere sostituito dalla visita diretta in campagna.

Comunque i documenti che ho recuperato e che ho trovato molto interessanti e assolutamente indispensabili sono i seguenti.

1. planimetrie e prospetti del viadotto in scala 1:100 e 1:200 forniti dall’Ufficio Tecnico delle RhB;

2. documenti tecnici dell’epoca che descrivono l’opera dell’Albula in generale.

Per quanto riguarda il punto 1, si evince che l’altezza massima di 66 metri del viadotto è in corrispondenza delle pile III e IV; infatti la quota media slm delle due pile sono: al piede 990 m; alla sommità: 1056 m.

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Relativamente al punto 2, ho trovato molto interessanti alcune pubblicazione recuperate dalla 
Bayerischen Staatsbibliothek che descrivono l’opera con schemi, planimetrie, prospetti, tracciati e fotografie. Tali documenti in formato PDF sono disponibili di seguito:

Technisches von der Albulabahn
Die Albulabahn

Molto interessanti sono i documenti sulla candidatura UNESCO di RhB
UNESCO World Heritage, Rhaetian Railway in the Albula/Bernina Cultural Landscape
Candidatura UNESCO
8.1 La Ferrovia retica nel paesaggio Albula / Bernina

Cartoline

Le vecchie cartoline sono spesso un utilissimo strumento che illustrano in maniera chiara e semplice l’opera e il contesto ambientale dell’epoca.

Per realizzare la ferrovia dell’Albula furono disboscati interi versanti e alcune cartoline dell’epoca riportano una situazione con versanti quasi privi di alberi (conifere in questo caso) o alberature di piccole dimensioni perchè evidentemente messe a dimora da pochi anni.

Il “vantaggio” di tale situazione è che attraverso le cartoline si possono vedere bene ampi tratti ferroviari che oggi sono nascosti dai boschi che in poco più di un secolo sono rigogliosamente cresciuti.